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Cannabis di Stato. Dal Ministero della Salute arriva il vademecum per medici e farmacisti

Cannabis di Stato. Dal Ministero della Salute arriva il vademecum per medici e farmacisti

Di: Pippi Contini Attivismo

Alcune settimane dopo l’entrata della ‘cannabis di stato’ nelle farmacie italiane, la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute ha pubblicato la circolare “Raccomandazioni per il medico prescrittore di sostanza vegetale cannabis fm2 infiorescenze”.

La circolare, diretta agli Assessorati alla sanità delle Regioni e Province autonome, alla Federazione nazionale Ordine dei medici, alla Federazione Ordini dei farmacisti italiani ed alla Federazione delle società medico scientifiche, ha l’obiettivo di informare medici e farmacisti sulla prescrizione magistrale e la preparazione del nuovo prodotto Cannabis FM2.

Uso medico della cannabis, prescrizione e rimborsabilità

Il documento specifica che la Cannabis FM2 non può essere considerata una terapia, ma un “trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard” nel caso in cui questi non abbiano prodotto gli effetti attesi o abbiano provocato effetti secondari indesiderati non tollerabili.

Attenendosi a  questi requisiti, la cannabis può essere prescritta da qualsiasi medico abilitato ed iscritto all’Albo dei Medici, mediante prescrizione magistrale come analgesico,  anticinetosico ed antiemetico, stimolante dell’appetito, ipotensivo e riduttore dei movimenti involontari del corpo e del viso nella sindrome di Gilles de la Tourette.

La  rimborsabilità della prescrizione è stabilita da ciascuna Regione e Provincia autonoma, mediante leggi e delibere regionali o provinciali.

Posologia e metodo di somministrazione

Sarà il medico prescrittore a stabilire posologia e metodo di assunzione (orale o inalatorio) in base al contenuto percentuale di THC e CBD che intenda prescrivere.

Le farmacie acquisteranno “la sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis”, ovvero le infiorescenze, e forniranno ai pazienti la sostanza attiva in “dose e forma di medicamento”, secondo la prescrizione medica.

La modalità di assunzione consigliata è principalmente quella orale (decotto) e la circolare è accompagnata dal documento “Informazioni per la preparazione del decotto con cannabis fm2” che riporta modalità di preparazione e quantità di principi attivi (THC e CBD) contenute per ml di decotto preparato secondo le indicazioni fornite. 

Cannabis di Stato. Dal Ministero della Salute arriva il vademecum per medici e farmacisti

Controindicazioni, effetti collaterali ed avvertenze

La circolare invita inoltre i medici a tener conto delle possibili controindicazioni, come per esempio nel caso di adolescenti, soggetti con  disturbi cardio-polmonari, insufficienza epatica o una storia personale di tossicodipendenza o disturbi psichici.

La distinzione tra uso medico e uso ricreazionale viene associata ai dosaggi (si stima che nel caso dell’uso medico le quantità assunte siano inferiori) ed alle vie di somministrazione, ed è solo di questo secondo uso che si conoscono effetti contrari, quali l’alterazione dell’umore, insonnia e tachicardia, crisi paranoiche e di ansia, reazioni psicotiche e infine, la sindrome amotivazionale.

Per chi assume cannabis per la prima volta si consiglia di farlo in un ambiente tranquillo ed in compagnia di un’altra persona. Non è consigliato fumarla ma assumerla per via orale o vaporizzata.

I soggetti in terapia inoltre non dovrebbero  guidare almeno per le 24 ore successive all’ultima assunzione perché l’uso di cannabis può influire sui tempi di reazione ed alterare la capacità di concentrazione. Se questi non fossero ritenuti motivi validi, il testo ricorda che può determinare un esito positivo dei test antidoping e dei controlli previsti dal Codice della strada.

Il monitoraggio delle prescrizioni

Al momento della prescrizione i medici dovranno compilare una Scheda per la raccolta dati dei pazienti trattati con cannabis su cui annoteranno, in forma anonima, i dati relativi ai pazienti ed alla terapia: età e sesso,  posologia e modalità di assunzione, esigenza di trattamento. Alla prima prescrizione specificheranno la terapia convenzionale già utilizzata, e dettagli di eventuali trattamenti con prodotti a base di cannabis già adoperati. La scheda deve essere redatta per segnalare il piano terapeutico del trattamento ed eventuali risultati o effetti indesiderati.

I dati raccolti saranno forniti dalle Regioni e dalle Province Autonome all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ogni tre mesi per i primi due anni e successivamente con cadenza annuale, con l’obiettivo di raccogliere dati con fini statistici sul trattamento di pazienti con preparazioni magistrali a base di cannabis e su eventuali reazioni avverse (sono già state pubblicate le relazioni relative ai due semestri del 2016).

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